Lavorazione ananas

L’ANANAS FATTORIA DEI SAPORI

L’ananas Fattoria dei Sapori proviene dalle più vaste piantagioni indonesiane. In queste terre la tradizione si unisce all’innovazione e ne nasce un connubio di passione ed esperienza.

Le coltivazioni di ananas racchiudono la dedizione ed il sapiente fare di un popolo che rispetta la terra ed i suoi frutti, con amore per la Natura e attenzione alla sostenibilità.

Il riconoscimento è frutto di un’eccellente gestione ambientale, grazie all’attuazione di una policy focalizzata sul riutilizzo ed il riciclo degli scarti vegetali.

Ogni passaggio del processo viene controllato direttamente: dalla qualità alla tracciabilità del prodotto.

La coltivazione dell’ananas avviene secondo un ciclo di almeno 18 mesi: tanto ci mette la pianta a far crescere questo prezioso frutto. Il terreno viene adeguatamente preparato prima del trapianto delle giovani plantule, che non sono altro che i ricacci e le corone dei frutti staccati in precedenza. Le piantagioni sono costantemente monitorate e curate; l’irrigazione sfrutta le oasi verdi create appositamente, preziose anche perché costituiscono una riserva di biodiversità. Nel tempo, la corona si trasforma in un cespuglio dalle foglie slanciate e a partire dal 12esimo mese cresce un solo frutto al centro: l’ananas. Al giusto grado di maturazione i frutti vengono raccolti e inviati allo stabilimento per la lavorazione.

UN MODELLO CIRCOLARE

Il modello di agricoltura sostenibile circolare prevede che gli scarti vegetali della lavorazione dell’ananas conservato vengano riutilizzati come mangime per il bestiame.

Delle deiezioni animali è possibile generare non solo il biogas (utilizzato per generare energia per l’industria) ma anche il fertilizzante utilizzato per arricchire il suolo sul quale saranno insediate le piantagioni di ananas.

Per migliorare ulteriormente il suolo, il fornitore ha brevettato uno speciale fertilizzante organico: L.O.B. (Liquid Organic Biofertilizer), preparato moltiplicando i batteri e i lieviti già presenti nel terreno, per essere poi redistribuiti nella quantità ottimale per le piantagioni. Ciò comporta un aumento della biodiversità microbica del suolo, e quindi una maggiore disponibilità di macro e micronutrienti per le piante di ananas, che possono quindi crescere rigogliose.

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